Successo, sarebbe facile parlarne se fossimo riusciti a ottenere un piazzamento significativo nella finale delle gare a squadre di matematica. In realtà, dopo il superamento della fase locale che ci ha fatto accedere alle semifinali di Cesenatico, non ci siamo qualificati per la finalissima. Malgrado ciò, crediamo che il nostro percorso sia stato un successo: la voglia di prepararsi tutti insieme facendo squadra, la trepidazione nell’attesa della gara, le facce sorridenti e le teste libere e pensanti dei nostri ragazzi sono le cose che hanno reso questa esperienza così speciale. Sono giovani donne e uomini che si allenano fino all’ultimo minuto prima della gara, tanto che abbiamo dovuto insistere per portarli fuori a scaricarsi prima dell’evento.
Sono i ragazzi che sul treno del rientro si mettono a risolvere i quesiti che non sono riusciti.
Sono i ragazzi che parlano con i loro coetanei di tutta Italia e si scambiano idee e aspirazioni.
Sono i ragazzi che giocano a beach volley fra risate e sfottò con i gli “avversari” di casa.
Sono i ragazzi che, appena tornati, già pensano a nuove strategie per l’anno prossimo.
Sono i ragazzi del quinto anno che si rendono disponibili a fare da tutor alla nuova squadra il prossimo anno, compatibilmente con i loro futuri impegni universitari.
Sono i ragazzi che trovano nei compagni di altre classi una affinità di pensiero che li porta a risolvere lo stesso esercizio insieme.
Si parla tanto di successo scolastico e di capolavoro, questa esperienza e i ragazzi ce lo hanno confermato, è stata l’uno e l’altro. Questa è proprio la scuola che vorremmo anche per i nostri figli, capace di stimolarli, portarli fino a qualificazioni importanti, capace di trarre da un risultato negativo la spinta, il volano per fare meglio. Il successo non è solo il risultato. Il successo è la strada che ti porta verso una nuova prova, la difficoltà che ti fa crescere e ti fa pensare già a come potrai fare meglio la prossima volta.
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